Quando non gliene frega più nessuno, quando ogni cosa ha perso di senso, quando ci si è trovati al cospetto della morte, nudi e indifesi ancora una volta, come sempre, ora, senza nessun motivo, mi è venuta voglia di fare quel gioco della settimana delle classifiche. Senza classifiche. Senza regole. Senza niente.
Solo qualche libro che mi è passato per le mani e vale la pena di essere ricordato.
- Il soccombente – Thomas Bernhard
Ho un nuovo Dio nell’Olimpo, bellissimo e crudele.
- Il libro di sabbia – J.L.Borges
La splendida utopia di un uomo che ha 76 anni.
- Il Maestro e Margherita – Mikhail Bulgakov
L’ultimo libro fantastico possibile viene dalla Russia e forse da molto oltre.
- Axiomatic – Greg Egan
Non è letteratura, ma il futuro prossimo che si sta avvicinando.
- Kaddish per il bambino non nato – Imre Kertész
La trilogia si chiude in un trionfo disperato di crudele lucidità.
- Cuore di tenebra – Joseph Conrad
Quale orrore! Quale orrore!
Ce ne sarebbe ancora qualche decina, ma cito solo una bonus track:
- I misteri dei ministeri – Augusto Frassineti
Campanile meet Kafka + Borges + DFW per satirizzare nella maniera più destrutturata possibile il più grande dei mali inventato dall’uomo: la burocrazia. Qualcosa che viene dal futuro, dal presente, o dagli anni ’50 italiani.
Infine, le uniche poesie possibili sono quelle di Beckett, da leggere, rileggere, recitare, in tutte le lingue possibili, ma soprattutto nei loro silenzi.