Pochi giorni fa ho finito Dieci dicembre di George Saunders, il caso editoriale del 2013.
Io i casi editoriali li leggo in differita, quando li leggo.
Il fatto è che è una bella raccolta di racconti, che mi fa venire voglia di leggere le altre raccolte di Saunders, ma non è il più bel libro che ho letto quest’anno, e non lo sarebbe stato neanche se lo avessi letto nel 2013.
Il fatto è che il battage pubblicitario a suo tempo, ma soprattutto la copertina e il retro-copertina sono cose che mi hanno irritato. Cose che magari alzano le aspettative del lettore, che poi magari ne rimane deluso nonostante il libro gli piaccia.
Il fatto è che fra copertina e quarta sono riusciti a scrivere:
“Il più bel libro che leggerete quest’anno” New York Times Magazine
«Nelle mani di Saunders, ciò che è quasi impossibile appare facile e naturale. Siamo fortunati ad avere uno scrittore come lui». Jonathan Franzen
«In questo libro Saunders si dimostra più sovversivo, spassoso ed emotivamente penetrante che mai. Pochi scrittori possono coprire una simile gamma di aggettivi, ma Saunders è un talento davvero unico». Jennifer Egan
«Saunders è uno scrittore serio e moralmente appassionato che esprime perfettamente la follia dei tempi in cui viviamo». Zadie Smith
«Una voce straordinariamente intonata — piena di grazia, inquietante, sincera ed esilarante». Thomas Pynchon
«Spiritoso, intenso — a tratti, profondamente commovente — leggero come una piuma, e sempre bizzarro». The Guardian
«Saunders è uno scrittore assolutamente originale, che non assomiglia a nessun altro, grazie a Dio». Dave Eggers
Poi come si fa a non partire prevenuti.
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