fa troppo freddogelo, non si capisce, navigo la bici in acque scure, per fortuna ci sono i cari vecchi Tangerine Dream a indicarmi la via e portarmi altrove, via dalla vecchia del piano di sopra che guarda sempre coi suoi occhi sballati come se non avesse mai visto una bicicletta di chi cazzo è sta bicistramba porca vacca me l’ha strarubata quello di sotto ierisera mentre gli sciallavo la roba ma poi gli lascio una testa di bojack nel letto. vez non ho studiato psicosomatominologia da freud a jung andata e ritorno per farmi cantare su per il naso dal boss che mi sminchieggia come fossi lo zerba della sua sborovilla. ti riposiziono le cose sulla scrivania con la tua bella testa di monitor se non mi sgnaghi subitamente le cose, che poi te la giro io la metamorfosi kantiana dell’essere e avere bacio testamento. e parla più chiarificatoriamente che non sono mica il mulo che viaggia nell’iperspazio e ti legge nella ment di stocazzo, e non farmi dire certe cose che poi trascendo e mi calo le braghe come fossi lenny kravitz che fa uno special mix con panda bear e sasha grey. non mi farmi dire certe cose che se mi riesco ad alzare da questa sediondola senza smocciolarmi il cosmo addosso poi te lo dico subito cosa mi passa fra i linfonodi intratendinei che per tutti i nei che ho potresti unirli e scoprire che ho la giocosa dipinta sulla schiena. altro che i tribalaggi di stocazzo che non lo so com’è che smuovi tutto neanche una ripresa del duemiladieci, e stai un po’ fermo chi sei charlis choplin? che faccia fai, dillo subito che sei un po’ stonato mi sa che non ti ha pigliato bene, non so te ma fuori fa un freddo del cazzo a jirare nudi con gummo che ti sale sulla schiena non è facile e finisci a mangiare pollo come non ci fosse un domani. poi ti viene a prendere e ti porta via la notte mi scoppia la testa che ho la pressione di una balena. torna al tuo posto e non mi guardorigliare manco fossi david lynchenberg che parla al contrario, e non dirmi grazie mi raccomando, basta che la metti sul giradischi altrimenti non riesco a stare fermo e poi ti divento triste e faccio un casino che quando piango poi vengono fuori le robe pejjiori e non se ne vanno fino a che non mangiano tutte le cose come quel fumetto di chierco da piccolo che non rientrava più nella televisione e non dirmi che non te l’avevo detto che rimangono i morsi su tutte le cose e io le cose non me ne frega niente ma speglila quel monitor quella televisiore non voglio che poi mi dici che non te l’avevo detto che mi dici it’s not my fault man non me lo dire mai, non me lo devi dire man, lo allappoggio qui e non quella bionda che se la scrivimacchina rispettava le geometrie euclidee non l’avrei fatto ma poi lei se ne viene fuori così che tutto era dentro di lei e io cosa potevo hai capito no cazzo e dai vai via, vai via per favore subito cazzo e non dire grazie che senti sto puzzo di chtulu se poi esce fuori qualcosa dal necronosmicon prima che arrivo al cesso non ci posso fare niente porja besgia
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