Raggiungo l’ufficio in bicicletta, assaporando una canzone degli Smash Mouth.
Ho ancora il sapore dei cornetti in bocca che il capo mi grida parole amare. Mi fa poi tutto un discorso insipido su un’applicazione software che abbiamo comprato, poi mi dice “fammi assaggiare qualcosa di buono”.
Capisco a spizzichi e bocconi che si aspetterebbe da me un’analisi scritta e leccata del prodotto in questione (compito normalmente della ditta che preparato e infornato il software).
Nel pomeriggio, dopo un giro di mail zuccherose, ottengo finalmente il suddetto documento da un programmatore dalla voce aspra. Inoltro l’analisi del software al mio capo reparto, il quale si fa subito dolce e mi ringrazia e mi elogia per il buon gusto.
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