La riunione di lavoro

Zoidberg_ExcelSiamo io, Karl, il babbuino sferico, il Grande Buddha Bianco e il dottor Zoidberg e nessuno capisce cosa ci facciamo nella stessa stanza.

Il babbuino sferico si liscia i baffi a manubrio, guardando Karl che si sbraccia e indica un foglio Excel proiettato sul muro. Karl si è perso fra le celle colorate piene di numeri e mi guarda in cerca di conferme. Ma c’è un problema di fondo: Karl è tedesco. Inoltre, io non parlo la sua lingua.
Intanto gli Einsturzende Neubauten sbattono tutto il materiale di cancelleria che trovano sulle gambe delle sedie e dei tavoli, e Blixa declama la canzone delle osterie nel suo italiano personale.
Provo a spiegare a Karl il contenuto del foglio Excel, inventandomelo sul momento. Ma vengo subito interrotto da un gruppo di galagoni femmine che inizia a saltare sulla pancia del babbuino, il quale non si muove dalla sua sedia rinforzata.
Karl cerca disperatamente di riprendere le redini della riunione, mentre il dottor Zoidberg continua a sbattere le chele sul tavolo impaziente. Le galagoni iniziano a spingere il babbuino fino a farlo rotolare sul pavimento, come una sfera perfetta. Gli arti troppo corti sbracciano svogliatamente senza toccare il pavimento. Blixa viene offeso da qualcosa detto in tedesco e tira il microfono in testa a Karl, il quale si ripara con una sedia, sottraendola a un percussionista degli Einsturzende. Scatta la rissa e il dottor Zoidberg fa a pezzi tutti gli strumenti degli Einsturzende, così il gruppo se ne va incazzato.
Sono indeciso se fare o dire qualcosa, e che lingua usare. Il dottor Zoidberg fa uno dei suoi versi strani, mentre le galagoni continuano a giocare con l’enorme corpo sferico del babbuino. Da sotto il tavolo si alza una mano e il nano di Twin Peaks ci ricorda che alla riunione c’è anche lui, dicendo cose al contrario. Ovviamente non capiamo niente e lo ignoriamo. Sulla sua sedia, il Grande Buddha Bianco non si è ancora mosso e non si capisce se ci stia giudicando tacitamente o se stia dormendo a occhi aperti.
Vado alla parete dove sono proiettati i dati. Vorrei provare a spiegarli almeno a Karl, visto che è il mio vicino di scrivania. Ma il dottor Zoidberg mi anticipa e si mangia il foglio Excel. Poi si produce in un’articolatissima danza del perdono.
Disturbate dalla danza del dottore, le galagoni spingono il babbuino sferico fuori dalla porta, mentre lui continua ad arricciarsi laidamente i baffi. Io, Karl e il dottor Zoidberg ci guardiamo in silenzio, pronti al triello. Poi però il nano di Twin Peaks interrompe l’atmosfera saltando sul tavolo e dicendo cose a caso che non capisce nessuno. Zoidberg si mangia anche lui e questa volta non ha bisogno di scusarsi in nessun modo.
A questo punto, la riunione è chiaramente rinviata. Io e Karl ce ne andiamo, il dottor Zoidberg ci segue, il Grande Buddha Bianco rimane acciambellato sulla sua sedia, impassibile.
Sulla porta dell’ufficio Karl mi dice qualcosa in tedesco, io gli dico qualcosa in italiano. Poi ognuno si siede alla propria scrivania, schiena contro schiena.
Dopo due minuti mi arriva una mail di Karl che mi segnala la riunione di domani.

Questo è il mio lavoro.

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