Mi ripeto? Comincio questo capiolo con le stesse parole che ho usato all’inizio del romanzo? Lo so. Ma anche se ho già parlato della passione di Alain per l’enigma dell’ombelico, non posso nascondere che questo enigma continua ad assorbirlo, così come voi siete assorbiti per mesi, se non per anni, dagli stessi problemi (di certo molto più insignificanti di quello che ossessiona Alain).
[Milan Kundera, La festa dell’insignificanza (La Fête de l’insignifiance), 2013, trad. Massimo Rizzante, Adelphi 2013, p.45]
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