Ogni merce tende a essere d’impiego maneggevole, adeguata ai bisogni, allo stile e allo standard di vita, così da soddisfare la bocca o l’occhio. Il grado della sua qualità è definito dal grado di questa sua convenienza; per esprimerci negativamente: cresce con il diminuire della resistenza che la merce oppone al suo impiego e con il diminuire degli avanzi inutilizzati residuati dal suo impiego. Poiché la trasmissione è una merce, anch’essa deve venir servita in condizione tale da soddisfare l’occhio o l’orecchio, quanto più possibile pronta per il consumo, priva di tutto quanto ci è estraneo, disossata, assimilabile; ossia tale da apparirci simile a noi, tagliata sulla nostra misura, «nostra pari».
[Günther Anders, L’uomo è antiquato, Vol. I (Die Antiquertheit des Menschen, I), 1956,
trad. Laura Dellapiccola, Bollati Boringhieri 2022, p. 117]